CONSULTI A SE STESSI

Ciao, ho una domanda che frulla da molto tempo. Mia mamma mi ha trasmesso la passione per le carte, anche se l'ho sempre "rifiutata" perchè sono religiosa. Però ogni tanto un "giretto" lo facevo, magari alle amiche intime, indovinando pure la maggior parte delle risposte. però non ho mai preso sul serio la questione, nel senso che usando le carte da Briscola con i significati di ogni singola carta trasmessi dalla mamma (che non sono gli stessi che leggo da varie parti), non riesco a sviluppare una risposta globale. in poche parole, ero molto succinta nelle risposte. Ora, essendo un periodaccio, ho ripreso in mano le carte solo per me. ma non riesco a rispondermi, ovvero, non so quanto posso fidarmi di ciò che leggo. Non si risponde a se stessi, vero? siamo influenzati dal desiderio di risposta positiva? ovvero, in che modo posso dire: si è così o no, non sarà? come posso avere un metro di paragone? Scusate la lunghezza, ma sono confusa e non riesco a capire cosa vedo, cosa sento a livello emotivo e cosa posso estrapolare per me da una singola visione. spero in una risposta che tolga un pò di nebbia dalle sensazioni che provo. grazie e un grosso saluto.

Ciao Piccolofiore, grazie della risposta. lungi da me il voler fare consulti, di solito credo sempre nel lieto fine e non mi piace dire cose negative, per cui non sarei ne sincera ne obiettiva. Però la curiosità rimane, la voglia di capire o sapere qualcosina, almeno per me, resta. solo che non so come raffrontare. Hai presente quando ti senti uno straccio e vorresti un ricostituente? beh, credo che il consulto a me stessa funzioni così, mi tira su per la rispota che da. anche quando la risposta è negativa, perchè riprovo il giorno dopo.Però provo lo stesso a seguire il tuo consiglio, scrivo la "risposta" e poi faccio il raffronto con ciò che eventualmente mi direte. Posso? Scusa se sono lunga, ma è bello uno spazio dovo chiedere e avere risposte così chiare. Un bacio